Campo de’ Fiori

Foto Barbara del Brocco
Foto Max Berardi

E poi ci sono i luoghi del libero pensiero.

Di chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo. Di rischiare.

E di pagare con la vita le proprie idee.

È la piazza del ‘guarda sono mago’. Quell’indiano buffo che si toglieva il parrucchino alla fine del suo numero.

Del Cinema Farnese.

È la piazza della pizza bianca calda del Forno (tappa obbligatoria).

Delle sigarette nervose fumate sui gradini della Statua.

Sì la Statua con la S maiuscola del martire del Libero Pensiero.

Giordano Bruno, arso proprio qui a Piazza Campo de’ Fiori il 17 febbraio del 1600.

‘A Bruno il secolo da lui divinato, qui dove il rogo arse’.

Lui che appoggiava Copernico e Galileo. Lui e l’Infinito.

Forse campus Flora per la donna amata da Pompeo, piazza del mercato già nel ‘400, durante l’Inquisizione vi si svolgevano le esecuzioni capitali e le torture.

La Statua è del 1889, nonostante pareri avversi (indovina chi?), grazie anche alla firma di una petizione di personaggi tipo Walt Whitman, Victor Hugo, Silvio Spaventa e Henrik Ibsen (mica pizza e fichi).

200 metri più in là piazza Farnese e Palazzo Farnese di quel genio di Michelangelo (prossima volta).

Lui, Giordano Bruno sta ancora lì, cappuccio tirato su, sguardo severo.

‘Forse tremate più voi nel pronunciare contro di me questa sentenza che io nell’ascoltarla’.

Lui ci guarda.

Pure Gesù, Buddha, Visnù o chi volete.

A piazza campo de’Fiori non ci sono chiese (guarda un po’).

Che sia di monito.

Le parole sono importanti.

Ricordiamocelo al prossimo post: chi pensa bene, scrive bene.

Graditi consigli, racconti, foto, playlist, libri, film ecc

Credits Max Berardi

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