Mercati di Traiano
E poi ci sono i luoghi che continuano a vivere.
Come i Mercati di Traiano.
Come le persone care che non ci sono più.
Che se ne sono andate in silenzio senza saluti.
Che vivono nel nostro ricordo e nel rimpianto di non averle salutate come si deve l’ultima volta.
Come Maria.
Sempre elegante con gli occhi che ridono.
La nonna con le braccia immense che vorrei diventare da grande.
Non di Covid beninteso.
Se n’è andata comunque. E io non l’ho salutata. Onda bellissima tornata mare.
Come quei 15.887 dell’ultima conta dei morti. Liturgia quotidiana che scandisce le giornate.
La conta di una guerra (!) che combattiamo da casa.
Dove un numero (seppur alto) non possiede la potenza dell’immagine dei tanti carri militari e delle bare di Bergamo.
La morte sbattuta in faccia.
15.887 sono pari (o giù di lì) agli abitanti di Sansepolcro, Agrate Brianza o Castelpusterlengo.
Ciascuno con la propria storia affetti figli nipoti gatti cani.
Qualcuno forse con gli stessi occhi vivaci di Maria.
Donna tosta, con la risata pronta, la donna dei concerti dell’Estate qui a Roma.
E la Musica (al costo di un 1 euro o forse 2) ha fatto rivivere i mercati di Traiano in quei magici sabato dei musei in Musica.
Un incontro sorprendente tra Architettura e Musica. Spazio romano complesso del II sec dc (Apollodoro di Damasco) A forma di emiciclo che riprende l’esedra del foro di Traiano. La via Biberatica con le tabernae. E la Grande Aula ingresso principale (da via 4 novembre) a doppia altezza con volte a crociera e su cui si aprono tabernae e botteghe.
La Grande Aula che rivive con la Grande Musica.
Ne lieti calici E lucean le stelle Nessun dorma.
E io che non amo la poetica della rovina. (Ci voleva Piero Angela con il virtuale per riportarmi al Foro)
Che amo la riqualificazione e il riuso degli spazi. La loro conversione e la nuova vita.
Quella linfa capace di infondere allo spazio uno splendore tutto da inventare.
Fatemi il favore di continuare a vivere.
Proprio come i Mercati di Traiano per godere (anche adesso) della Musica, di chi amiamo e di chi abbiamo amato e ameremo in futuro, della Letteratura e della Poesia, del Cinema e del Teatro, dell’Arte dell’Architettura e del Design, della buona Cucina e degli ottimi Vini.
Abbiate cura di voi
Graditi commenti, frammenti di vita, clip, link, consigli enogastro, foto, suggestioni, ricordi, emozioni, ecc.
PS nella foto la figlia Blu (ai primi scarabocchi, lontana assai dal periodo blu) e Koudelka ai Mercati nel 2003