Fontana delle Tartarughe

Foto Alessandra Cristina
Foto Alessandra Cristina

E poi ci sono i luoghi degli incontri.

Quelli in cui arrivi trafelata, passo svelto, tacco giusto (sennò si incastra nei sanpietrini), l’outfit provato e riprovato e Il tuo profumo e tuoi odori che trattengono l’emozione di quell’incontro.

Lui è già lì a piazza Mattei, alla Fontana delle Tartarughe.

Bello, abbronzato, camicia bianca e jeans. L’amore della tua vita (lo pensi sempre!)

Bollicine e San Daniele proprio lì di fronte.

L’allegria delle bollicine e una piazza rinascimentale perfetta.

Con La fontana del 1581 di Giacomo della Porta con 4 efebi altrettanti delfini e conchiglie. Le tartarughe attribuite al Bernini (1648) a riempire i vuoti.

Luce dorata che illumina lo scambio di una promessa con due fedi turche (8 anelli a incastro).

In questi tempi strani questa piazza, come tutte le altre sono riassorbite dal tessuto urbano.

Non le abitiamo.

Ora abitiamo un’intensità di una piazza che non è un luogo.

Non si tratta del non-luogo di Marc Augé (terrain vague, terre di nessuno)

Una piazza più vicina alle città di Calvino, talmente invisibile e leggera da non possedere forma.

Eppure è qui che ci troviamo tutti.

L’agorà virtuale di faccialibro.

Non c’è architettura spettacolare. Né Bernini Borromini Michelangelo, né Giordano Bruno e nessuna fontana.

L’unico punto di riferimento gli amici in comune e la foto profilo.

Nessuna storia antica.

Solo le nostre di storie e di chi le racconta con post foto citazioni e di chi tace.

Solo parole e immagini. Testo sottotesto e il non scritto. Il sussurrato anche.

E poi le reazioni i commenti.

Gli angoli appartati del ti devo dire una cosa. Del piacere, grazie.

Del ti va di sentirci. Forse di telefonate e videochiamate.

Di incontri felici, di altri inutili.

Comunque di anime che si sfiorano e si annusano da lontano.

Di parole che risuonano e creano legami.

Di immagini di torte e pizze che raccontano l’amore dell’impasto.

Dei film che parlano di noi e della cura della scelta (i titoli grazie).

Guardo dal mio bozzolo con le finestre spalancate che affacciano su questa piazza.

Lo sguardo distratto del passato è diventato un sentire.

E la piazza virtuale è il nostro mondo.

Sta a noi riempirla di Bellezza.

Graditi commenti consigli enogastro, storie, clip, link, film, colonne sonore ad hoc, auguri di Pasqua, ecc.

Ps davanti alle tartarughe mi sfilo la promessa per capirne il design (sono architetto!) E gli 8 pezzi si smontano e cadono sui sanpietrini.

Segnali dall’Universo che non era l’amore della vita (!)

C’è voluto un tutorial di YouTube per rimetterla insieme.

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