San Carlino

Foto Adelmo Vitturini
Foto Adelmo Vitturini

E poi ci sono gli spazi dei confronti.

Del vuoi più bene a mamma o a papà.

Roma o Lazio.

Beatles o Rolling Stones.

Vino bianco o vino rosso.

Stavolta sono sempre loro, i campioni del Barocco. Quelli che si fronteggiano a Piazza Navona. Bernini con la Fontana dei Fiumi e Borromini con Sant’Agnese.

Come si può paragonare il millefoglie di Cavalletti all’amatriciana di Arcangelo Dandini? Le pere con le carote? Essù!

A via Venti Settembre è possibile fare il confronto all’americana. Lo stesso tema, la chiesa per entrambi.

A pochi metri di distanza una lezione di Barocco. Bernini e Borromini, Sant’Andrea e San Carlino.

Lo spazio Barocco è lo spazio dello stupore, della ricchezza compositiva. Sempre. Lo spazio che incanta e che ti avvicina al Mistero. Che ti fa sentire la complessità e te la spiega.

Bernini realizza Sant’Andrea tra il 1658 e il 1670 con un sagrato che si protende con una scalinata semicircolare e due ali concave (su modello di S.Pietro).

L’interno è a pianta centrale (non potrebbe essere altrimenti) perfettamente ellittica. Con l’asse più corto verso l’altare maggiore. Lo spazio si dilata e l’illusione è assicurata da questo espediente prospettico.

Veniamo a lui, Borromini, l’Architetto con la A maiuscola. Inizia  San Carlino nel 1634 e non ne vedrà la fine perché morirà suicida prima. La chiesa è dedicata a San Carlo Borromeo (quel vescovo di Milano durante la peste; Manzoni, Promessi sposi, vabbè)

Come per S.Ivo lo spazio a disposizione è esiguo e lui risolve, come sempre. 

La facciata è un tripudio di concavità e convessità a due ordini (cioè la possiamo suddividere in due parti). Doppie colonne, trabeazioni ecc statue di santi e angeli.

La pianta è il risultato dell’intersezione di un ellissi con altre 4 ellissi più piccole.  Con l’asse maggiore verso l’altare. 

Lo spazio si moltiplica all’infinito. Plasticità e dinamismo.

I cassettoni della cupola.

E poi la luce che accarezza e rimbalza da una parte all’altra.

Il Mistero che si fa Infinito.

Ecco. Mi piace pensare che Borromini sia Mamma (forse perché ha faticato di più nella sua vita), che sia della Roma (il gol di Turone, e ho detto tutto), Beatles (Lennon in particolare), se Vino Rosso un Brunello (per l’esplosione di sapori e profumi) e se un dolce il Millefoglie perché l’amatriciana la sanno fare tutti. 

Peace&Love

Graditi come sempre scatti, clip, playlist, co

Ps i simpatici frati Trinitari di San Carlino si rifiutarono di ospitare la tomba di Borromini perché suicida. Riposa nella chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini.

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