Villa Pamphili

Foto Barbara del Brocco
Foto Barbara del Brocco

E poi ci sono gli spazi della Natura. 

Quelli dove il verde è il colore dominante. E l’architettura è liquida, il pensiero si espande tra terra e cielo e lo sguardo non ha confini.

Come il prato immenso di fronte alla casa di campagna. E noi ragazzini curiosi ipercinetici non smettiamo mai di cercare formicai, nasconderci nell’erba alta, giocare ad acchiapparella o a ruba bandiera. Scovare  le lucertole e rimanere con le code in mano. Ci avventuriamo fino al rudere, lì sulla sinistra, sul declivio. Dicono che ci siano i fantasmi (dicono). 

Scappiamo via (non si sa mai!). Mi sono sbucciata un ginocchio. Dai soffia che passa tutto.

Raccogliamo le more? Dai che poi ci facciamo fare la marmellata.  Attenta alle spine.  Dita e lingua blu, chissene della marmellata.

Che rumore le cicale! Hanno tagliato l’erba uff…

Hai portato la palla? Il soliti capitani che scelgono a turno, noi femmine sempre le ultime (quote rosa obbligatorie per questioni numeriche). 

O come le ville storiche che fanno di Roma la città più verde d’Europa. Come Villa Pamphili, 184 ettari. Ti ci perdi in tutto quello spazio. Tenuta di campagna dal 1630, nel 1644 con Innocenzo X Pamphili diventa residenza nobiliare. Abbellita dal Casino del Bel Respiro, fontane , canali, laghetti…

Una Natura selvaggia, poco addomesticata. Pini, lecci, cipressi, olmi e tanto Verde. Forse proprio perché è stata l’ultima villa ad essere espropriata e aperta al pubblico solo nel 1972.

Le passeggiate con le amiche da via Vitellia, i brunch bio al Vivibistrot, i saluti al sole dello yoga, i picnic del primo maggio con fave e pecorino.

E ciascuno trova il proprio spazio per stare. Sotto ai pini, ai campi polo, sulle panchine del laghetto. Nella propria bolla che nella Natura perde i suoi contorni. Si espande in forme sconosciute, non delineate da spazi urbani conclusi. 

Dove in fondo bastano due felpe, una borsa e uno zaino per disegnare un campo di calcio. Hai portato il pallone?

Graditi racconti, clip, ricordi, scatti, consigli enogastro e ricette per picnic.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *