I momenti decisivi

Amate cementine

E poi ci sono i momenti decisivi.
Quelli del sì no. Di qua o di là.

E tu sei sullo spazio soglia, quell’in-between degli architetti olandesi tanto studiati (Van Eyck e Hertzberger). La threshold che può essere un cambio di materiale, un primo gradino della scala diverso dagli altri. La soglia ti porta, fa da contatto, ti fa sentire che ti stai muovendo tra spazi differenti, di differenti gradazioni. Dall’esterno, verso l’interno.
Una linea alle volte più che uno spazio. Un ingresso ma non completamente. Uno stare tra. Ecco.
Una sospensione temporale in cui non hai riferimenti. Neanche il primo bacio che ha il sapore del tutto.Non sai se sarà una storia inutile, una grande passione, un’amicizia profonda, una relazione basata sullo scambio, la follia di una serata o l’amore della tua vita.

Non lo puoi sapere.

Ancora non è.
Sei nelle infinite possibilità della vita. Nelle infinite possibilità di un progetto. Di una casa. Parti da ciò che conosci, che hai visto, che hai vissuto. Una partenza dal passato appunto che non può disegnare il presente. Ogni casa fa storia a sé. Ogni relazione fa storia a sé.
Sei sulla soglia tra passato e futuro. Tra quello che sei e quello che potresti essere. Tra quello che sai e quello che ancora non conosci.

Non si concedono repliche al passato. Si può solo far tesoro. Solo questo.
È dalla soglia che si decide quale direzione dare alla freccia prima di scoccarla. 
Provo seleziono indago vado indietro mi fermo avanzo. Veloce. Lenta.
È la danza della conoscenza. Il primo passo mi toglie da dove sono, afferma Jodorowsky. Mi sposto dalla soglia e inizio a danzare.

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